Leggo su Libero Mercato che Bankitalia sostiene che le cartolarizzazioni ingessano gli istituti di credito. Non dice che prima gli istituti hanno ingessato famiglie e consumatori con l'indebitamento a go-go. Infatti anche in economia e finanza c'č un'etica da rispettare. che non č la domanda e l'offerta, ma č quella della cultura creditizia, dell'educazione e rispetto del cliente, dell'equilibrio e del dosare coscientemente le azioni dell'intera sfera economica. A scuola di ragioneria ci insegnavano che le banche di credito ordinario non potevano immobilizzare la raccolta oltre un limite percentuale ben definito. Per i rischi a lungo termine c'erano gli istituti di credito speciale o a medio termine che si approvvigionavano con cartelle fondiarie anche a 30 anni. Le nostre cartelle fondiarie di oggi sono le famiglie e non il risparmio. A leggere le affermazioni di Draghi e company e dei quarantenni allevati a indici e marketing, sembra che la materia sia tra quei capitoli che i peofessori a volte ti dicevano di sorvolare perchč non erano parte del programma. Pių etica nel fare banca significa investire a lungo termine sul cliente e non appioppargli quanta pių roba possibile, investire sul cliente significa lasciargli lo spazio per sopravvivere. E se il cliente vive, vivono anche tutti coloro che gli girano intorno, banche in primis.
IL GLADIATORE
18.12.2007
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